
Nel
comune di Ladispoli in località Marina di San Nicola è presente una
grande struttura d’epoca romana. La zona si estende per circa due
ettari ed è situata tra la linea costiera ed il torrente Cupino. Dagli
scavi effettuati dalla sovrintendenza si è compreso che non si tratta
di una singola villa marittima, ma di un centro proto-urbano
probabilmente connesso alla vicina colonia romana di Alsium (247 A.C.)
e che dovesse ospitare almeno cento abitanti. Il complesso urbano fu
abitato con continuità dalla fine del I sec.A.C. fino al V sec.D.C.
Attualmente l’area archeologica è divisa in tre zone. La prima zona,
quella più antica, è adiacente la spiaggia e si estende per un’area
rettangolare di 200 m per 130 m. Qui c’era la villa dotata di un
criptoportico lungo 80 m e alto 3.5 m. Sopra il criptoportico c’era un
lungo porticato con colonne e mura intonacate. Il pavimento era a
mosaico (tasselli bianchi e neri) con figure geometriche e vegetali.
Alla fine del criptoportico c’era un alto edificio residenziale
(turris) dotato di una scala per accedere alla spiaggia. Parallelo al
criptoportico è un viale aperto delimitato da

delle
mura in opus reticolatum. La seconda zona archeologica si trova a
nord-ovest della villa e consiste in una serie di stanze adibite a
magazzini. La terza zona si trova adiacente il torrente Cupino e
consiste in una strada selciata lunga 100m che dalla spiaggia porta ad
una serie di vasche ornamentali, da qui partiva una strada che
collegava l’edificio alla strada aurelia. Molti pensano che qui vi sia
l’antico porto di Alsium,ma non ci sono prove certe. Secondo Cicerone
(Pro Milone 20, 54) ad Alsium c’era la grande villa di Pompeo Magno
(106-48 A.C.). Per tale motivo l’edificio è comunemente conosciuto come
la “Villa di Pompeo”, ma elementi comprovanti tale ipotesi non sono
ancora stati trovati. Tutto ciò che sappiamo, da alcune “fistulae
aquariae” recanti il bollo “DEI SOLIS MAGNI ELAGABALI”, è che tutto il
complesso urbano fu confiscato in epoca cesariana per essere annesso al
demanio. Interessante è stato il ritrovamento di un’ erma (busto
marmoreo) bifronte di Asclepio.